Gli anni ’90
Albergo Adele e Bormio negli anni novanta
La riflessione e le domande poste sono ancora oggi attualissime ma restano senza risposte esaustive. In Italia e in Lombardia gli anni ‘90 sono caratterizzati da sostanziale benessere che, tra le altre cose, incrementa a Bormio l’espansione edilizia. Il mattone, seppur mosso da un’esigenza turistica, diventa la principale economia del territorio. L’urbanizzazione riduce fortemente le aree verdi all’ingresso e nella zona occidentale del paese; l’edificazione di seconde case, disabitate per lunghi periodi, malgrado aver quasi esaurito lo spazio per nuove costruzioni, sembra non conoscere battute d’arresto. In termini economici il costo al metro quadro degli appartamenti è paragonabile alle più prestigiose zone residenziali delle grandi città, per questo i giovani di Bormio, che pur preferiscono l’occupazione nelle imprese edili, trovano grandi difficoltà nell’acquisto di una prima casa nel loro paese. L’impennata edilizia occupa ormai gran parte dei residenti con il conseguente impoverimento professionale del settore turistico ricettivo e si rende necessario ricorrere alla forza lavoro proveniente da altre regioni italiane ed europee.
Per l’Albergo Adele sono anni positivi. Alle stagioni turistiche si contrappongono piccoli grandi lavori di ristrutturazione che, ininterrottamente, si snodano nel corso delle stagioni con un occhio particolare rivolto al risparmio idrico ed energetico, non ancora di moda e attualità, ma che vedrà il suo culmine nei primi anni 2000 con la realizzazione in più riprese del cappotto termico, esclusa la parete sud, la sostituzione della centrale termica e l’installazione di 40 metri quadrati di pannelli solari per la produzione di acqua calda.
Nel decennio si consolida il legame con l’affezionata clientela che, soprattutto nei mesi estivi, fa di Bormio la sua seconda casa. Per Francesca, Stefano e Cinzia gli ospiti sono come familiari che tornano in visita di anno in anno e con i quali i ragazzi crescono e apprendono. L’ambiente è fortemente famigliare e quando Giovanni viene a mancare a causa di un grave incidente stradale nel luglio 1997, i clienti scossi quanto la famiglia e i dipendenti, aiutano con il loro caloroso abbraccio e supporto Luisa e la famiglia ad affrontare il triste avvenimento nel pieno della stagione turistica. In quei giorni moltissimi di loro giungono a Bormio per portare il loro abbraccio, lasciando un ricordo indelebile.
Gli anni ‘90 vedono il rilancio dei Bagni Vecchi acquistati dalla famiglia Quadrio Curzio. La ristrutturazione dell’antica struttura e la realizzazione dell’ormai celebre vasca panoramica danno il via a una nuova epoca per tutto il settore termale dell’alta valle.
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