STEFANO BEDOGNÈ
UNA MATTINA SULLA STRADA DELLO STELVIO
Un racconto romanzato scritto con il cuore e con l’anima, tra verità e finzione, toponimi storici e ambienti naturali.
Questo libro è dedicato a tutte le persone che mi vogliono bene e a tutte quelle anime speciali che più o meno consapevolmente hanno camminato al mio fianco lungo il sentiero della vita.
Il sentiero Glaciologico Alto, anche chiamato sentiero dei ponti tibetani, è il percorso ideale per ammirare da posizione privilegiata le cime e i ghiacciai dell’alta Valfurva. Un itinerario dove alta quota, panorami, ghiacciai e storia si fondono per una esplosione di emozioni d’ogni genere: dalla magnificenza dell’alta montagna, alla tristezza della guerra e del cambiamento climatico.
Sentiero glaciologico alto o sentiero dei ponti tibetani – Giro ad anello
Valle dei Forni – Valfurva
Lunghezza totale dell’escursione: 9.880 metri
Dislivello totale in salita: 623 metri
Tempo indicativo dell’escursione: 4 ore e 30 minuti
Difficoltà: escursionistica (6 su 10) (difficoltà limitata a brevi punti con sentiero non sempre evidente)
Stagione consigliata: da metà giugno a metà ottobre (verificare quota neve sui versanti Nord)
Percorso adatto anche in giorni di pioggia: no
Caratteristiche generali dell’ambiente: itinerario panoramico ricco di ghiacciai e resti della Grande Guerra
Presenza di acqua\fontane lungo il percorso: si
Percorso all’interno dei confini del Parco Nazionale dello Stelvio: si
Panchine lungo il percorso: no
Aree picnic lungo il percorso: no
Ristori o rifugi lungo il percorso: si (Rifugio Branca e Rifugio Forni)
Percorso ad anello: si
Percorso vai e vieni: no
Percorribile con passeggino: no
Località di partenza dell’escursione: Parcheggio dei Forni
Coordinate del punto di partenza: 46°25’10.28” N – 10°33’25.07” E —- UTM: 32T 619644 – 5141839
Quota del punto di partenza: 2147 metri s.l.m.
Quota massima toccata dal percorso: 2527 metri s.l.m.
Descrizione dell’itinerario
Il sentiero Glaciologico Alto, anche chiamato sentiero dei ponti tibetani, è il percorso ideale per ammirare da posizione privilegiata le cime e i ghiacciai dell’alta Valfurva. Nella variante qui descritta viene inoltre valorizzato il percorso storico che porta ai baraccamenti militari della prima guerra mondiale posti alle pendici del Monte San Giacomo.
Un itinerario dove alta quota, panorami, ghiacciai e storia si fondono per una esplosione di emozioni d’ogni genere: dalla magnificenza dell’alta montagna, alla tristezza della guerra e del cambiamento climatico.
Dal parcheggio dei Forni, si attraversa immediatamente il torrente Frodolfo seguendo le indicazioni per il Punto Panoramico quota 2447. Pochi metri dopo il ponte si incontra una deviazione. I cartelli del Sentiero glaciologico indicano una svolta verso sinistra lungo la spettacolare scala degli Alpini.
Si ignora la deviazione e si prosegue diritti lungo la strada sterrata in direzione della Malga Forni e del Punto Panoramico. Circa un centinaio di metri prima di raggiungere la malga si svolta a destra su sentiero e traccia di sentiero. Si risale il crinale erboso aggirando sulla destra l’evidente parete rocciosa contraddistinta da una frana. Questo tratto di percorso non è sempre evidente ma è in ogni caso ben segnalato da alcuni pali e bolli segnavia.
Raggiunta la parte alta del dosso erboso il sentiero si fa via via più evidente e con una breve salita a tornanti porta ai resti delle trincee e baraccamenti militari di quota 2447. In questo tratto di salita è possibile ammirare il Gran Zebrù, il Monte Pasquale e il Monte Cevedale.
Giunti al maestoso punto panoramico, si apre il sipario sullo spettacolo dei ghiacciai con in la cima Taviela e le Cime di Peio assolute protagoniste.
Il percorso prosegue in discesa in direzione di queste ultime cime fino a ricongiungersi con il sentiero glaciologico alto.
All’incrocio si svolta a destra e in leggera salita si affronta un nuovo dosso. Questo tratto di percorso è nuovamente contraddistinto dalla presenza di resti di trincee, reticolati e baraccamenti militari risalenti alla prima guerra mondiale. Giunti alla sommità della breve salita lo spettacolo è nuovamente immenso.
Una breve discesa, con un ripido tratto iniziale, porta questa volta a incrociare il sentiero glaciologico basso. Alla deviazione si svolta nuovamente a destra e in leggera salita si segue il sentiero 520 in direzione dei Ponti Tibetani e del Rifugio Branca.
Questo nuovo breve tratto in salita porta ad una zona contraddistinta da rocce molto levigate ove è evidentissima l’azione erosiva svolta dai ghiacciai e dalle acque. Le rocce rosse, cariche di minerali ferrosi, sembrano statue arrotondate da sapienti scultori. L’armonia delle curve, la perfezione della levigatura, l’esaltazione delle vene ferrose e delle tonalità di colori, sono una vera galleria d’arte a cielo aperto offerta dalla natura.
Terminata la salita tra queste incredibili rocce, una brevissima discesa porta ai due caratteristici ponti tibetani in prossimità dei quali il paesaggio si fa immediatamente più ampio. Nuovi incredibili protagonisti della scena sono con il ghiacciaio dei Forni, la cima Cadini e il Monte San Matteo.
L’itinerario prosegue poi in direzione del Rifugio Branca tra rocce levigate e detriti morenici (prestare attenzione). Dopo una breve discesa con sentiero poco visibile, il camminamento torna a farsi evidente e in pochi minuti porta dapprima al laghetto delle Ròsole e poco oltre al rifugio.
Lasciato il ristoro si imbocca immediatamente il sentiero 530 in direzione del Rifugio Pizzini.
Una breve salita porta ad un altipiano con un nuovo suggestivo e incredibile panorama sulla corona di cime che sovrastano il ghiacciaio dei Forni. Al termine del tratto pianeggiante inizia la discesa che, seguendo il tracciato 530.2, porta in pochi minuti di cammino alla malga Forni. Dalla malga, si prosegue poi lungo la strada sterrata in discesa che, in direzione del Rifugio Forni, riporta al punto di partenza dell’escursione.
Buona escursione
Stefano e tutto lo staff di Albergo Adele
Escursioni a Bormio, un’opportunità in più!
COPYRIGHT E NOTE LEGALI – AGG. 09/03/2021
Tutti i contenuti di questa pagina (testi, elementi grafici, immagini, fotografie, video, etc.) sono di esclusiva proprietà di Stefano Bedognè e di Albergo Adele S.a.s. e sono protetti dalle leggi italiane e internazionali in materia di copyright. Pertanto ne è consentita solo ed esclusivamente la consultazione. Sarà concessa la duplicazione, parziale o totale, solo dopo esplicita richiesta e autorizzazione. In tal caso dovrà essere espressamente indicata, sulle copie realizzate, la provenienza della fonte ossia il sito web www.albergoadele.it. Ogni utilizzo differente da quelli previsti (la distribuzione a terzi e/o la pubblicazione a scopo di lucro, la modifica, l’elaborazione in qualunque forma e modo, etc.) verrà quindi considerato abusivo e sarà perseguito a norma di legge.
Le informazioni fornite in questa rubrica, sul sito web e sul blog in generale, sono finalizzate a promuovere le opportunità turistiche e culturali di Bormio e della Valtellina ma non sostituiscono in nessun modo l’accompagnamento di professionisti o la consulenza diretta di questi ultimi.
Le escursioni descritte hanno solamente scopo divulgativo e di promozione del territorio. Ogni escursionista deve valutare in maniera autonoma il proprio personale stato di forma fisica, esperienza e capacità. L’escursionista dovrà valutare in maniera autonoma le difficoltà del percorso in base alle proprie condizioni, alle condizioni del sentiero e meteorologiche, compresa la presenza di ghiaccio, neve, frane, colate detritiche o altri eventi. Albergo Adele e Stefano Bedognè non si assumono nessun tipo di responsabilità per eventuali incidenti occorsi agli escursionisti durante le escursioni descritte e nei percorsi indicati. Albergo Adele e Stefano Bedognè suggeriscono sempre l’accompagnamento da parte di una Guida Alpina.