Una mattina sulla strada dello Stelvio - Stefano Bedognè - Romanzo - Albergo Adele Hotel Bormio

STEFANO BEDOGNÈ

UNA MATTINA SULLA STRADA DELLO STELVIO

Un racconto romanzato scritto con il cuore e con l’anima, tra verità e finzione, toponimi storici e ambienti naturali.

Questo libro è dedicato a tutte le persone che mi vogliono bene e a tutte quelle anime speciali che più o meno consapevolmente hanno camminato al mio fianco lungo il sentiero della vita.

La strada, panoramicissima, sale con pendenza regolare collegando l’abitato di Teregua all’Alpe Cristallo per poi proseguire, su sentiero e traccia di sentiero, fino al Passo dell’Ables. L’itinerario qui descritto propone la partenza dal parcheggio di Canareglia (1590 metri) con arrivo nella zona picnic posta al termine della strada sterrata, a una quota di circa 2250 metri, in prossimità dei Gessi della Reit.

Strada militare dell’Ables – partenza da Canareglia

(Valfurva)

Lunghezza totale dell’escursione:  14.900 metri
Dislivello totale in salita: 680 metri
Tempo indicativo dell’escursione: 5 ore
Difficoltà: facile (3 su 10)
Stagione consigliata: da metà maggio a fine ottobre (verificare quota neve prima dell’escursione)
Percorso adatto anche in giorni di pioggia: si
Caratteristiche generali dell’ambiente: itinerario panoramico su bellissima mulattiera della Grande Guerra
Presenza di acqua\fontane lungo il percorso: si (solo in prossimità di un ruscello nella seconda parte della salita)
Percorso all’interno dei confini del Parco Nazionale dello Stelvio: si
Panchine lungo il percorso: si
Aree picnic lungo il percorso: si
Ristori o rifugi lungo il percorso: no
Percorso ad anello: no
Percorso vai e vieni: si
Percorribile con passeggino: no
Località di partenza dell’escursione: Canareglia (Valfurva)
Coordinate del punto di partenza: 46°28’07.91” N – 10°24’43.94” E  —-   UTM:  32T 608423  –  5147112
Quota del punto di partenza: 1590 metri s.l.m.          Quota massima toccata dal percorso:   2261 metri s.l.m.

Introduzione

La strada militare dell’Ables è il simbolo delle strade militari realizzate in Alta Valtellina negli anni a ridosso della Prima Guerra Mondiale. Questo capolavoro viabilistico, un tempo utilizzato dalle truppe alpine per collegare il fondovalle alle prime linee poste sulle vette delle nostre montagne, è oggi molto apprezzato da escursionisti e ciclisti in mountain bike. La strada, panoramicissima, sale con pendenza regolare collegando l’abitato di Teregua all’Alpe Cristallo per poi proseguire, su sentiero e traccia di sentiero, fino al Passo dell’Ables. L’itinerario qui descritto propone la partenza dal parcheggio di Canareglia (1590 metri) con arrivo nella zona picnic posta al termine della strada sterrata, a una quota di circa 2250 metri, in prossimità dei Gessi della Reit.

Descrizione della strada militare dell’Ables – partenza da Canareglia

Dal parcheggio di Canareglia, posto circa un centinaio di metri oltre le ultime case dell’abitato e in prossimità di una piazzola con mappa del Parco Nazionale dello Stelvio, ci si incammina in leggera salita lungo la comoda strada sterrata. Dopo poche centinaia di metri si raggiunge la località Ortagio, la prima delle splendide aree prative che si incontreranno lungo il percorso. Il tracciato continua in leggera e costante salita alternando tratti immersi in un fiabesco bosco di larice con tratti affacciati su praterie di alta montagna magistralmente coltivate dagli abitanti del luogo. Man mano che si guadagna quota verso l’alto anche il panorama si fa via via sempre più maestoso.

Dopo circa due chilometri e mezzo di salita, intervallata da alcuni tornanti, si raggiunge un area picnic. Da questo piacevole punto di sosta, posto alcune centinaia di metri sopra l’abitato di Plazzanecco, oltre ad ammirare la geometria della strada è possibile osservare come quest’opera fu realizzata unicamente con materiali del luogo. Questo apparentemente insignificante dettaglio, sicuramente non pensato con funzione estetica ai tempi della sua realizzazione, rende questa opera perfettamente in armonia con l’ambiente circostante e ci invita a riflettere su come a volte, nei tempi moderni, la comodità nell’acquisto di materiali non autoctoni possa creare stonate brutture.

Nel corso di questa salita lasciatevi il tempo di osservare come i bellissimi muri a secco cambiano di tonalità lungo il percorso. Questo particolare vi aiuterà a meglio comprendere anche la complessità geologica del luogo e dell’intera Alta Valtellina.

Dall’area picnic si procede sempre in salita lungo la comoda strada sterrata.

Al successivo tornante si mantiene la strada sterrata principale svoltando a sinistra in direzione del Passo dell’Ables. Con il salire di quota cambia la vegetazione. Al bosco di larice si aggiungono il pino mugo e l’abete. Il paesaggio seppur simile si fa via via differente. Dopo un paio di tornanti si raggiunge un piccolo ruscello, unico luogo dove è possibile riempire le borracce lungo questo itinerario. Poco oltre una panchina in legno invita a una sosta contemplativa. Lo sguardo si perde vagando qua e là sulla Valfurva, sul Monte Tresero, sul Monte Vallecetta e sulla Cima Piazzi.

Dopo la sosta si prosegue nuovamente in salita fino a raggiungere, poche centinaia di metri più avanti, una nuova area di sosta. Qua e là, alla già citata vegetazione di larice e pino mugo si aggiunge anche il bellissimo e profumatissimo pino cembro, pianta rara su questo versante della montagna. Il percorso continua sempre in salita e sempre con pendenza regolare ma da alcune decine di metri la bastionata rocciosa del Monte Reit ha iniziato a catturare lo sguardo con la sua grande mole. Osservare la dolomitica roccia della Reit da questo privilegiato punto di vista è qualcosa di incredibile.

Al tornante successivo troviamo invece un antico forno per la produzione della calce, manufatto restaurato nei primi anni 2000 dagli Alpini in congedo della sezione di Tirano. Anche qui, comode panchine in legno rendono ancora più piacevole la sosta mentre si rifiata e si ammira l’orizzonte.

Un ultimo sforzo porta, circa seicento metri più avanti, al termine della salita. Un’ultima fatica da fare assolutamente perché il paesaggio che si può godere da questo luogo incantato è qualcosa di incredibile. I gessi della Reit, con il loro caratteristico colore bianco, catturano lo sguardo. La rosea dolomia fa percepire all’osservatore tutta la sua imponenza. Guardare una montagna da questa angolazione è sempre qualcosa di raro e affascinante. La piacevole area picnic, ben servita di tavoli e panchine, favorisce la meritata sosta.

Per il rientro si segue a ritroso il percorso di salita. Seppure il paesaggio sarà lo stesso del percorso di andata, se vi lascerete andare alle emozioni ne godrete differentemente e, in taluni casi, scoprirete un paesaggio molto differente da quello osservato e goduto lungo la lunga salita.

Buona escursione da Stefano e tutto lo staff di Albergo Adele

NOTE PARTICOLARI

  • Circa 500 metri più avanti rispetto all’area picnic qui descritta come termine della salita è possibile raggiungere uno splendido punto panoramico dal quale godere di una fantastica vista sul Gran Zebrù, una delle montagne più belle e simbolo di tutta l’alta Valtellina. Questo tratto non è stato descritto in questa scheda perché poche decine di metri prima del punto panoramico il percorso attraversa una valletta dove i temporali spesso danneggiano il sentiero rendendo difficile il passaggio. Nel caso voleste procedere fino al punto panoramico valutate con attenzione l’attraversamento della valletta qualora il sentiero fosse danneggiato. Passato l’avvallamento il percorso torna ad essere privo di evidenti difficolta e\o pericoli per alcuni chilometri in direzione dell’Alpe Cristallo e del Passo dell’Ables.
Bormio in Cammino - Passeggiate ed Escursioni a Bormio in Alta Valtellina alla scoperta della Magnifica Terra

STEFANO BEDOGNÈ

BORMIO

IN CAMMINO

ALLA SCOPERTA DELLA MAGNIFICA TERRA CON LE ESCURSIONI DI UN ALBERGATORE INNAMORATO

Dal Blog di Albergo Adele, nel 2022 ha preso vita il libro “Bormio in cammino”. Una raccolta di 30 itinerari di ogni difficoltà, lunghezza e dislivello in Alta Valtellina.

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